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25 aprile, quinta tappa: da Palas de Rei ad Arzua. Km. 30
Dopo aver riposato abbastanza per affrontare una nuova giornata, rigenerati anche da un’abbondante colazione a base di brioche e torte, ci siamo messi in cammino verso Arzua. Vista la lunghezza della tratta e la determinazione di alcuni nel completarla a piedi, ci siamo divisi in due gruppi, come due giorni fa.
Gruppo Iron Man
Appena partiti dall’ostello, un primo gruppetto si è subito staccato dagli altri e, con passo abbastanza veloce, li ha presto distanziati per cercare di recuperare il tempo perduto: eravamo infatti un po’ in ritardo sulla tabella si marcia. Alcuni quasi correvano, mentre gli altri si caricavano con un’allegra musica da acquagym, che ha permesso loro di non farsi sopraffare dalla fatica.
Riunitisi i due gruppi alla prima locanda 7 km dopo, alcuni ci hanno abbandonati scegliendo un’opzione meno competitiva e più tranquilla, ma molti di noi hanno continuato la camminata senza concedersi nemmeno una pausa. Ripartendo siamo riusciti a raggiungere un’incredibile velocità prossima ai 7 km/ h, che ci ha permesso di arrivare a Melide in poco più di un’ora.
I violenti brontolii dello stomaco di molti di noi ci hanno costretti a fermarci nel primo bar ristorante incontrato; si è rivelato un grosso errore. Nonostante le numerose e lusinghiere voci sul polpo cucinato nella città, gran parte di noi è rimasta insoddisfatta; il polpo non aveva gusto di polpo e gli altri piatti erano sommersi da patatine mollicce. Il nostro gruppo di atleti si è arricchito di nuovi adepti, desiderosi di completare tutta la tappa a piedi… ma provavamo una pesantezza di stomaco senza precedenti e come se non bastasse ha iniziato a piovere violentemente.
La seconda parte di questa tappa è stata la più dura; i crampi hanno iniziato a colpire, la stanchezza si è fatta sentire; la fame è stata combattuta grazie a una bancarella di frutta a disposizione dei pellegrini.
Durante il cammino sono stati rammentati episodi “memorabili” avvenuti nelle varie classi con protagonisti alcuni prof. tra cui vanno segnalati quelli con il professor Caprioli.
Gli ultimi 3 chilometri sono stati i più faticosi: la pioggia rendeva difficoltosa la vista a chi aveva gli occhiali, le scarpe si sono allagate e gli impermeabili sono risultati quasi inutili. Appena arrivati all’ostello i nostri compagni già arrivati con i mezzi motorizzati ci hanno accolti con calore e ci siamo così ricongiunti a loro.
Gruppo Umani
Una volta partiti, siamo stati accompagnati per tutta la durata della mattinata da una pioggia intermittente e leggera alternata a brevi momenti di sole che ci obbligavano a un continuo adattamento dell’abbigliamento: l’umore comunque è rimasto alto nonostante la proditoria instabilità climatica.
Neanche la distrazione di quattro nostri baldi giovani, che hanno sbagliato strada imboccando un vicolo cieco, ha spento la nostra motivazione.
Fermatici in una locanda in un paese dal nome fatale (Casanova), ci siamo rifocillati e riposati, approfittando di uno dei pochi momenti di sole della giornata.
Durante il cammino da Casanova a Melide, intervallato dalle solite pause dovute all’ossessione di uno di noi (M.Z.) per “crugnare” la credenziale in ogni locale lungo la strada, abbiamo impiegato il tempo intonando le canzoni di grandi cantautori italiani come Franco Califano e Pino Daniele.
Pranzando in un bar lungo la strada, ci siamo ricongiunti per pochi minuti con il primo gruppo e, dopo un divertente pasto trascorso a immaginare possibili professioni future di alcuni nostri compagni, abbiamo comodamente raggiunto l’ostello in taxi; qui ci siamo riposati e lavati in attesa dei nostri compagni.
Durante la cena consumata in ostello è nata una discussione sull’esorcismo e sul tema del male, che ha coinvolto gradualmente tutto il gruppo e si è conclusa con una breve condivisione delle emozioni provate durante la giornata. Alcuni compagni, incuranti della seria discussione, hanno approfittato degli apparecchi che massaggiano i piedi dei pellegrini affaticati.
Ora speriamo in un sonno ristoratore… ne abbiamo davvero bisogno!
Andres Antonioli, Camille Ortoleva, Silvia Taranto